Consacrati non perfetti ma felici (fonte: Usmi Nazionale)
[…] L’appello, quindi, viene non tanto da Lei, quanto dai religiosi incontrati, che aspirano a un cambiamento. Quale potrebbe essere il cuore, il perno di questa re-immaginazione della vita consacrata?
Dire che il perno è accettare la sfida di andare oltre l’idea più tradizionale di “riforma” per aprirsi a un lavoro che indico come “riformattazione”. Concretamente, significa non pensare che il meglio della vita consacrata sia nel passato alle cui forme bisognerebbe tornare. Il meglio sta nel presente accolto che apre nuove strade per il futuro, per evitare quella che, con linguaggio mediatico, possiamo definire il rischio della “rottamazione” della vita consacrata.http://lnx.usminazionale.it/fatti/?p=2264